Il Sì ha vinto. Le operazioni di
scrutinio non sono ancora concluse, ma il risultato è netto: passa
la riforma costituzionale sul taglio dei parlamentari con il 69% dei
voti a favore (42.798 sezioni su 61.622 – Si 69,2%, No
30,8%). Hanno votato il 53,7% degli elettori.
La riforma riduce i deputati da 630 a
400 e i senatori da 315 a 200. L’istituto dei senatori a vita è
conservato, fissandone a 5 il numero massimo (finora 5 era il numero
massimo che ciascun presidente poteva nominare). Ridotti anche gli
eletti all’estero: i deputati scendono da 12 a 8, i senatori da 6 a
4.
"Quello raggiunto oggi è un
risultato storico. Torniamo ad avere un parlamento normale, con 345
poltrone e privilegi in meno - così esulta il ministro degli Esteri
Luigi Di Maio su Facebook -. È la politica che dà un segnale
ai cittadini. Senza il Movimento 5 stelle tutto questo non sarebbe
mai successo. È un punto di inizio non di arrivo".
Anche il segretario del Pd Nicola
Zingaretti si dice soddisfatto del risultato: “È confermata
la validità della scelta del Pd. Ora avanti con le riforme.
Rappresenteremo anche molte delle preoccupazioni di chi ha votato No,
reputando insoddisfacente solo il taglio dei parlamentari".